POLITICA Costume e Società         Pubblicata il

Beppe Grillo assente in televisione. Mica vero?




L’angolo di Antonio Di Muro

Sta passando la convinzione secondo cui Beppe Grillo sia stato bravo a non voler  passare per le chiacchierate stanze delle televisione.  Infatti, tutti i commentatori sono quasi tutti concordi nel sostenere che l’istrione del movimento a cinque stelle abbia fatto bene a disertare i luoghi degli inutili  dibattiti televisivi.  Le cose in realtà appaiono così solo formalmente e apparentemente, perché il Beppe ormai nazionale è stato in televisione e sui giornali più di ogni altro. Tutti i giorni Grillo era presente nei telegiornali e nei dibattiti quando si parlava di percentuali previste, perché i notiziari si abbeveravano al web grillino per riportare dichiarazioni, propositi e attacchi a tutta la politica italiana. Anzi, lo spazio a lui dedicato era in qualche misura sproporzionato rispetto a quello riservato ai capi dei principali partiti.  Il fatto che Grillo disertasse i dibattiti in televisione e sui giornali e, quindi, privasse la stampa  di notizie attinte direttamente alla fonte suscitava maggiore curiosità, motivo per il quale gli organi di informazione finivano con l’accordare più spazio del dovuto al numero uno dei grillini.  Naturalmente questa strategia faceva comodo a Grillo, perché non lo esponeva al rischio di essere messo al duro confronto dei problemi reali attraverso il dibattito. C’è da dire che i grandi della nostra politica nazionale hanno sottovalutato la strategia di Grillo ed, anzi, apparivano quasi contenti di non vederselo tra i piedi.
 Hanno soprattutto sottovalutato il fatto che il web è uno strumento in grande spolvero nel mondo giovanile, motivo per il quale  non vi era alcun bisogno di apparire nella televisione generalista e sui giornali più o meno titolati. Non si capisce perché dinanzi ai rifiuti di Grillo di partecipare ai dibattiti televisivi e rilasciare dichiarazioni i notiziari televisivi  non abbiamo ritenuto di alleggerire le arrabbiature più meno sarcastiche del comico, che così si sentiva autorizzato a muoversi a tutto campo, senza alcun condizionamento e spesso violando quella par condicio imposta a tutti gli altri, talvolta anche in maniera energica.   Insomma, gli organi di informazione sono caduti nel tranello di Grillo, il quale, pur trattando a pesci in faccia i giornalisti, si è visto coccolato e mediamente  privilegiato durante le sue comparsate teatrali.  Certamente Grillo la sa lunga ed è abile nell’utilizzare i nuovi strumenti di informazione. Qualche cattivo pensiero. La sua azione parte da lontano e guarda caso coincide con il suo  siluramento dagli schermi della Tv  nazionale, dove una volta imperversava con il suo mentore Pippo Baudo. Non è per caso che egli abbia ancora dentro di sé il risentimento per essere stato allontanato da via Mazzini? E che la discesa in politica non sia una maniera per poter un giorno rientrare in Rai? Così come hanno fatto i leghisti,  i quali hanno gridato per anni contro la Casta, salvo, poi, copiarla quando sono entrati nel Palazzo della Roma ladrona!

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