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(FOTO) Capobianco: “gemellaggio con Trogir occasione per Lucera”


Da sx: Ambasciatore Vukac, Monsignor Cornacchia, Giacomo Capobianco


SFOGLIA LA SEQUENZA FOTOGRAFICA RELATIVA ALLA VISITA DI FILIP VUCAK A LUCERA E CLICCA DI SOTTO:


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Con il viaggio di venerdì 20 aprile, a Lucera, da parte di Filip Vukac, Ambasciatore di Croazia presso la Santa Sede, pubblichiamo la relazione dell’Assessore Comunale al Turismo dottor Giacomo Capobianco in vista della cerimonia di gemellaggio tra la Città federiciana e il Comune di Trogir.


RELAZIONE DELL’ASSESSORE GIACOMO CAPOBIANCO

PER LA CERIMONIA DI GEMELLAGGIO CON IL COMUNE DI TROGIR

(Lucera, 20 aprile 2012 - Sala Consiliare del Comune)

"Inizio con i saluti e i ringraziamenti, all’Ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede Filip Vucak per averci onorato della Sua graditissima presenza in questo importante evento e per aver accolto positivamente l’invito dell’Amministrazione di raggiungere questo accordo di gemellaggio con la città di Trogir, ringrazio e saluto il dottor Vito Grittani,  Responsabile dell’Osservatorio Diplomatico Internazionale che ha organizzato il tutto rendendo possibile il raggiungimento di questa importante intesa, ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione tutta per avermi accompagnato in questa iniziativa.

Quello di oggi è un momento importante per la nostra comunità grazie alla sottoscrizione dell’intesa per il gemellaggio con la città di Trogir  in nome del Beato Agostino Kazotic (a noi noto come Beato Agostino Casotti).

Sarà il primo gemellaggio internazionale per la città di Lucera, dopo quello con Jesi nel 1970 e con San Cipirello nel 1989.

Tutti i patti di gemellaggio sono atti importanti, ma credo che questo abbia un sapore tutto speciale per alcuni motivi che tenterò di spiegare.

Dico che tutto è avvenuto per caso.

L’idea di gemellare Lucera alla città di Trogir è nata da una semplice curiosità che mi indusse a capire il motivo, che portò nel 2005, una delegazione croata nella nostra città, dotata di telecamere e giornalisti e lo chiesi ad uno di loro che mi rispose: “siamo a Lucera per il nostro Santo, Kazotic, tanto amato dalla nostra città e le cui spoglie sono custodite nella vostra Cattedrale.”

Solo allora conobbi l’esistenza del Vescovo Casotti e della Sua storia.

La casualità sta anche nella velocità con cui si è concretizzata questa idea, grazie ad un’altra nuova conoscenza intervenuta in questi ultimi mesi, quella del dottor Grittani. Veramente interessante, poi, è la concomitanza di questo gemellaggio con l’interessamento delle due Diocesi di Lucera-Troia e di Zagabria per la canonizzazione del Beato.

Agostino Casotti fu un religioso dalmata appartenente all’Ordine domenicano; divenne Vescovo di Zagabria e di Lucera. Dal 1317 al 1322 fu, infatti, ospite  della Curia Papale di Avignone, dove ebbe modo di distinguersi per le sue conoscenze teologiche. Per accondiscendere al desiderio di Roberto D’Angiò, re Napoli, papa Giovanni XXII  trasferì Agostino a Lucera.

La città, che da pochi anni aveva mutato il nome da ‘Lucera Saracenorum’ in quello di Lucera di Santa Maria (nel 1300), era teatro di una sanguinosa lotta tra i Saraceni superstiti e i cristiani, ai quali da circa un secolo la dinastia sveva aveva imposto un esilio forzato. Con il fascino del suo esempio e la forza persuasiva della sua parola, in soli dieci mesi, Agostino ridonò alla città desolata un volto cristiano e un tenore di vita sereno.

Persona slanciata, portamento nobile, tratto gentile e affabile, aspetto ieratico, Agostino si interessò anche della cura materiale della città: a lui vanno infatti attribuite l’inizio della costruzione del nuovo Episcopio, la creazione di un Orfanotrofio femminile, il restauro della chiesa di Santa Maria della Tribuna, la fondazione dell’Ospedale delle Cammarelle, la ricostruzione e l’ampliamento, dietro sollecitazione a Roberto d’Angiò, della cinta muraria; tutte opere che il beato Vescovo non poté veder condotte a termine, perché sorpreso dalla morte il 3 agosto 1323 a seguito di un agguato, ma che a lui vanno attribuite per il merito di averle ideate, promosse e fatte eseguire.

Con la bolla pontificia del 4 aprile 1702, confermando un precedente Breve Apostolico di papa Giovanni XXII del 1326, papa Clemente XI lo proclamò beato. Il processo di canonizzazione è in corso.

Dopo questo breve cenno sul Beato Casotti non posso non esprimere la felicità condivisa con l’intera Amministrazione Comunale di Lucera, quando abbiamo appreso da una missiva l’entusiasmo per questo gemellaggio, da parte del Sindaco di Trogir, definendolo addirittura ‘obbligatorio’.

L’intesa di gemellaggio prevede la promozione di rapporti di amicizia, lo scambio di esperienze sulle gestioni amministrative, cooperazione in materia culturale, promozione del turismo in genere e di quello religioso in particolare, coniugando quest’ultimo con gli aspetti storici-artistici di Trogir, patrimonio mondiale dell’Umanità, e dunque un’altissima testimonianza di arte e di cultura universale.

A questo punto mi resta di concludere salutando e ringraziando, a nome di tutta l’Amministrazione, il Sindaco di Trogir Onorevole Damir Rilje, l’Ambasciatore croato Vucak e il dottor Grittani per aver reso possibile tutto ciò."

Dottor Giacomo Capobianco

Assessore Comunale al Turismo


 Vucak colpito dalla Cattedrale e da San Pasquale

Nel corso della sua permanenza a Lucera, che ha abbracciato l’intera giornata di ieri, l’Ambasciatore Vucak ha fatto visita alla Cattedrale e ha sostato dinanzi alla teca con le reliquie, e tra queste il cranio del Beato Kazotic, che si conserva nella chiesa madre.

A seguire, il diplomatico, ha raggiunto il Palazzo Vescovile, accolto con tutti gli onori e una visibile emozione dal Vescovo di Lucera Troia, Sua Eccellenza Monsignor Domenico Cornacchia. In questa occasione si è registrato uno scambio di doni con la consegna a Vucak di una biografia in lingua croata del Beato Casotti, ricambiata dall’Ambasciatore con un cofanetto di tre dvd sui santuari mariani della Dalmazia.

Un momento di particolare intensità si è avuto quando l’Ambasciatore di Croazia e il Vescovo si sono soffermati con lo sguardo sul parato sacro appartenuto a Kazotic e conservato nel Museo Diocesano di Lucera.

Prima di rientrare a Roma, Filip Vukac, è rimasto a pranzo, offerto di propria iniziativa dall’Assessore Capobianco e pagato con propri mezzi, senza alcun esborso da parte del Comune.

L’ultima tappa del suo tour nella nostra città, Vucak, l’ha dedicata alla nuova sede della Biblioteca e Pinacoteca Comunale di San Pasquale, restando ammirato dalla consistenza e dall’importanza del patrimonio librario e pittorico che vi è contenuto. (Costantino Montuori)


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