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Mostra: 'Il Convitto Nazionale 'R. Bonghi' nei 150 anni dell'Unità d'Italia'


Ateneo
cinquantenario Unità d'ITALIA
Bimbo in Divisa 1936


Una miniera di testimonianze, un tesoro di storia, di ricordi e di affetti.
E' questa la ricchezza che si è toccata con mano oltre che goduta con gli occhi rappresentata dalla mostra "Storia dell'Unità d'Italia attraverso le immagini del Convitto Nazionale "R. Bonghi"" ed esposta dal 25 maggio al 10 giugno 2011 presso la Cappella di S. Bartolomeo dello stesso Convitto in Via IV Novembre a Lucera.
La storia del Convitto ebbe inizio nel 1807 e dunque molto prima che l'Italia risorgesse unita e proprio per questo la prestigiosa istituzione educativa lucerina ha attraversato i 150 anni dell'Unità d'Italia come protagonista nello spaccato storico locale di Lucera e oltre.
Nato per iniziativa del Re di Napoli Giuseppe Bonaparte che istituì il Collegio, divenne poi "una fiorentissima Università nel 1837, ove si potevano conseguire le licenze in tutte le facoltà e le lauree in letteratura, giurisprudenza, scienze fisiche e matematiche, agricoltura, diritto e procedura civile e penale, nonché in teologia. Nel 1858 furono concesse anche le facoltà di medicina legale e pratica, anatomia e fisiologia, chimica, farmaceutica, ecc" (dal sito www.convittobonghi.it). L'11 settembre 1860, a seguito dell'abolizione della famiglia dei Gesuiti, fu soppressa l'Università e a partire dall'anno successivo il Collegio divenne esclusivamente Liceo Ginnasio e Convitto Nazionale.
Ha avuto tra i suoi allievi uomini divenuti poi di fama indiscussa come Antonio Salandra, Edoardo Tommasone, Francesco Lastaria, Umberto Bozzini, Donato Menichella, Giambattista Gifuni.
Oggi ospita la scuola elementare, la scuola media e l'IPSSAR, l'Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, annoverando iscrizioni da tutta la provincia foggiana.
La mostra ha permesso di aprire parte dello scrigno storico che il Convitto è per la città e per tutti coloro che l'hanno frequentato.
Così alcuni documenti e alcune fotografie sono state offerte da ex allievi che hanno in tal modo contribuito ad arricchire la mostra di testimonianze personali ma nel contempo ben rappresentative di ciò che è ed è stato il Convitto. A tal proposito, l'ex istitutore Giuseppe Martuscello, che ci ha fatto da Cicerone nel filmare la mostra, ha annunciato che "c'è l'intenzione di ampliarla con l'arrivo di documentazione da altri ex allievi che si sono detti pronti a metterla a disposizione".
La periodizzazione della documentazione esposta parte dal 1861 ma in realtà annovera anche documenti risalenti al Regno delle Due Sicilie.
C'è anche la prima foto scattata nel Convitto ed è risalente al 1891.
Sono in mostra annuari del Convitto, registri delle ammissioni e delle punizioni. C'è l'elenco degli indumenti e degli accessori da inserire nel corredo personale che ogni convittore doveva preparare e portare con sè. Non mancano le divise che indossavano gli allievi, così come sono in mostra oggetti ed arredi e i libri sacri utilizzati per la celebrazione delle S. Messe. Fà bella mostra di sè anche una Madonnina in una statua del seicento napoletano.
Ci sono molte foto del periodo fascista e degli inizi '900, oltre che del periodo più recente fino a quello della istituzione e del funzionamento dell'IPSSAR.
Non poteva mancare il ricordo dei caduti in guerra, ex allievi del Convitto e morti nel primo conflitto mondiale.
La navata della Cappella di S. Bartolomeo era ornata di bandiere e coccarde tricolori proprio per celebrare l'Unità d'Italia.
Una storia che incontra LA STORIA, un'istituzione prestigiosa per Lucera che ha dato lustro alla città e ha permesso a tanti giovani di affermarsi nella vita e...nella storia!

Luigi Salome

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