CULTURA Storia         Pubblicata il

N.Bobbio, 'Destra e Sinistra'




"Destra e Sinistra" è un saggio di politica, edito da Donzelli, pubblicato per la prima volta nel 1994, in cui il filosofo Norberto Bobbio (1904-2004) definisce, con efficacia, le ragioni di una distinzione che scaturisce dal diverso atteggiamento assunto nei confronti dell'idea di eguaglianza. Il libro, venduto in più di 300.000 copie, è stato tradotto in numerose lingue. Ancora oggi "Destra e Sinistra" conferma la sua straordinaria attualità. Il brano che pubblichiamo è tratto dal VI capitolo "Eguaglianza e Libertà".

"Quando si dice che la sinistra è egualitaria e la destra è inegualitaria non si vuole dire affatto che per essere di sinistra occorra proclamare la massima che tutti gli uomini sono eguali in tutto, indipendentemente da qualsiasi criterio discriminante, perchè questa sarebbe non solo una visione utopistica ma, peggio, una proposizione cui non è possibile dare un senso ragionevole. Si vuole dire un'altra cosa, che cerco di spiegare in questo modo, l'unico che dà ragione della contrapposizione dandole un senso non solo comprensibile ma assiologicamente indifferente, in quanto fondato su un dato di fatto. Il dato di fatto è questo: gli uomini sono tra loro tanto uguali quanto diseguali. Sono uguali per certi aspetti, diseguali per altri. Volendo fare l'esempio più familiare: sono eguali di fronte alla morte perchè tutti sono mortali, ma diseguali di fronte al modo di morire perchè ognuno muore in modo diverso .(...)Tra gli uomini tanto l'eguaglianza quanto la diseguaglanza sono fattualmente vere perchè corrispondono a osservazioni empiriche irrefutabili. Ma l'apparente contraddittorietà delle due preposizioni-"Gli uomini sono eguali" - "Gli uomini sono diseguali" - dipende unicamente da ciò che si osserva. Ebbene: si possono chiamare correttamente egualitari coloro che, pur non ignorando che gli uomini sono tanto eguali che diseguali, danno maggiore importanza, per giudicarli e per attribuir loro diritti e doveri, a ciò che li rende uguali piuttosto che a ciò che li rende diseguali; inegualitari, coloro che, partendo dalla stessa constatazione, danno maggiore importanza, per lo stesso scopo, a ciò che li rende diseguali piuttosto che a ciò che li rende eguali. Si tratta di un contrasto tra scelte ultime, che affondano le loro radici in condizionamenti storici, sociali, culturali, anche familiari, e forse biologici, di cui si sa, o per lo meno io so, molto poco. Ma è proprio il contrasto tra queste scelte ultime che serve molto bene, a mio parere, a contrassegnare i due opposti schieramenti che siamo abituati ormai per lunga tradizione a chiamare sinistra e destra, da un lato il popolo di chi ritiene che gli uomini siano più eguali che diseguali, dall'altro il popolo di chi ritiene che siamo più diseguali che uguali. A questo contrasto di scelte ultime si accompagna anche una diversa valutazione del rapporto tra eguaglianza-diseguaglianza naturale ed eguaglianza-diseguaglianza sociale. L'egualitario parte dalla convinzione che la maggior parte delle diseguaglianze che lo indignano, e vorrebbe far sparire, sono sociali e, in quanto tali, eliminabili; l'inegualitario, invece, parte dalla convinzione opposta, che siano naturali e, in quanto tali, ineliminabili. Il movimento femminista è stato un movimento egualitario. La forza del movimento è dipesa anche dal fatto che uno dei suoi temi preferiti è sempre stato, indipendentemente dalla veridicità fattuale, che le diseguaglianze fra uomo e donna, pur avendo radici nella natura, sono state il prodotto di costumi, leggi, imposizioni del più forte sul più debole, e sono socialmente modificabili. Si manifesta in questo ulteriore contrasto il cosiddetto "artificialismo", che viene considerato una delle caratteristiche della sinistra. La destra è più disposta ad accettare ciò che è naturale, e quella seconda natura che è la consuetudine, la tradizione, la forza del passato. L'artificialismo della sinistra non si arrende neppure di fronte alle palesi diseguaglianze naturali, a quelle che non possono essere attribuite alla società: si pensi alla liberazione dei matti dal manicomio. Accanto alla natura matrigna c'è anche la società matrigna. Ma l'uomo è ritenuto capace di correggere tanto l'una che l'altra.(...)Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento rispetto all'ideale dell'eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l'ala moderata e quella estremista, tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti:

a) all'estrema sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l'esempio storico più importante, tanto da essere diventato un'astratta categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e situazioni storiche diverse, è il giacobinismo;

b) al centro-sinistra, dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali potremmo oggi usare l'espressione "socialismo liberale", per comprendervi tutti i partiti socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche;

c) al centro-destra, dottrine e movimenti insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma , rispetto all'ideale dell'egualglianza, si attestano e si arrestano sull'eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare imparzialmente le leggi;

d) all'estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.

Va da sé che la realtà è più varia di questo schema, costruito solo mediante due criteri, ma si tratta di due criteri fondamentali che, combinati, servono a designare una mappa che salva la contestata distinzione fra destra e sinistra, e nello stesso tempo risponde alla troppo facile obiezione che vengano considerati di destra o di sinistra dottrine e movimenti non omogenei come, a sinistra, comunismo e socialismo democratico, a destra, fascismo e conservatorismo; spiega anche perchè, sebbene non omogenei, possano essere in situazioni eccezionali di crisi, potenzialmente alleati."   

Fotogallery n.
Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic