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Antonio Pio Russo, un talento della musica innamorato del sax




Che fosse un predestinato per ritrovarsi protagonista nel mondo della musica era pressoché scontato già dalla tenera età. Difatti, i genitori lo vedevano sempre più spesso prendere confidenza con le note musicali, dinanzi alle quali si illuminavano gli occhi. Ma, che le sue inclinazioni potessero procedere verso uno specifico strumento non era possibile immaginarlo durante gli anni della  formazione: il sassofono, il sax in forma abbreviata, come lo definiscono con una punta di malcelata superiorità i suoi ammiratori.  E, difatti, per Antonio Pio Russo di 23 anni di Lucera, è stato lo studio appassionato del sax tenore, che lo ha portato a diplomarsi col massimo dei voti presso il conservatorio di Foggia “Umberto Giordano” (10 e lode), sotto la direzione del suo scopritore, il maestro Daniele Berdini.
Dicono  genitori e gli amici che porta con sé il sax come una reliquia, dal quale non si staccherebbe neppure durante la notte. Si, talvolta Russo si concede qualche “tradimento”, ma solo quando si occupa di attività concertistica in formazione di due sassofono/pianoforte, in quartetto e in orchestra di fiati.  E, così, con il sassofono Russo è diventato un riferimento in tante manifestazioni  musicali che si svolgono in Capitanata ed anche oltre i suoi confini. Proprio qualche mese fa ha diretto “ArsPolimnia” e la corale “S. Cecilia” nella Basilica di San Pietro e nella Basilica di San Vitale.  Ha suonato in qualità di primo sax tenore nell’orchestra sinfonica di Pescara, sotto la direzione delle bacchette di fama mondiale di Lior Shambadal  e Luis Carlos Badia. Nei giorni scorsi, ha diretto la corale “Santa Cecilia” di  Biccari nello splendido teatro comunale” Garibaldi , in occasione della giornata di riflessione teologica sulla figura della veggente lucerina Rosa Lamparelli, con all’organo Lodomira Giampietro. Sono state eseguite, tra l’altro, tre “Ave Maria” di straordinaria bellezza musicale, che hanno coronato la fine della splendida giornata, soprattutto a valenza spirituale.
Tante le manifestazioni cui ha partecipato, facendo incetta di successi che alla sua giovanissima età fanno prevedere un cammino molto lusinghiero. Il giovane sassofonista continua il lavoro di approfondimento di compositore e arrangiatore, ma sempre ispirandosi al sax, che per lui è essenziale per la migliore definizione della musica classica, preferita al più gettonato jazz. Per concludere, ci troviamo di fronte ad un autentico giovane talento del sax, che da un lato valorizza ancor più il ruolo del conservatorio che lo ha espresso e dall’altro  evidenzia una risorsa musicale che potrà essere messa al servizio dei suoi coetanei. Come  vorrebbe l’interessato.


      Antonio Di Muro

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