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Italia del Sud, il federalismo fiscale diventa un alibi

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Ieri il Senato della Repubblica ha approvato il federalismo fiscale, legge proposta dal Ministro Bossi ed assistita dal Ministro Calderoli.

Il PD, confermando la sua doppiezza, si è astenuto. Si sa che il voto di astensione al Senato è tecnicamente un voto negativo sicché il disegno di legge è stato approvato con una risicata maggioranza.

Quaranta anni dopo l’istituzione delle regioni a statuto ordinario tutti, oggi, intravedono nella legge sul federalismo fiscale la soluzione dei problemi di un moderno stato unitario che supera il contrasto con l’esigenza di autonomia politica delle regioni, delle province e dei comuni.

Ma non illudiamoci. Dobbiamo prendere atto che nonostante l’istituzione dell’ordinamento regionale il divario tra Nord e Sud è aumentato; ora si fa affidamento su questa nuova legge per velare il futuro che può essere drammatico per il Mezzogiorno d’Italia.

Il voto di astensione del Partito Democratico non ci garantisce dal rischio di un altro insuccesso nel recupero di almeno parte del divario tra Nord e Sud.

Occorre invece che insieme all’aggiornamento della struttura istituzionale ci sia un profondo rinnovamento della classe dirigente meridionale sulla base di criteri oggettivi di giudizio e non secondo la regola: ti caccio per mettermi al tuo posto.

C’è bisogno di fare l’analisi dei ritardi e di scoprire i responsabili di questi ritardi a Napoli come a Bari, a Foggia come a Lucera.

Faccio degli esempi perché rifuggo dalla demagogia che mi dà fastidio come il fumo negli occhi.

Il treno Flirt che è stato presentato alla stampa in questi giorni avrebbe dovuto entrare in servizio nel 1999. Sui giornali non ho letto le giustificazioni di questo clamoroso ritardo. Dieci anni!

La Diga di Piano dei Limiti era appaltabile nel 2003. Il finanziamento disponibile, il progetto esecutivo pronto. Perchè c’è questo clamoroso ritardo nell’esecuzione dell’opera da tutti considerata prioritaria? Di chi è la colpa? In questi cinque anni il costo dell’opera se non è raddoppiato poco ci manca.

L’ultimo esempio per finire. La variante sostanziale al piano di zona di edilizia economica e popolare della nostra città, popolarmente detta la 167, è stata adottata dal consiglio comunale nel 1999. La magistratura amministrativa ha emesso la sentenza definitiva dopo dieci anni cosicché non è prevedibile e non è previsto il compito di rintracciare i responsabili dell’errore tecnico, veramente così grossolano, che ha causato gravi danni alla città, alle imprese ed ai cittadini.

La legge sul federalismo fiscale non ci salva da altri errori ma questi non sono più ripetibili pena il collasso della nostra città, della nostra provincia, della regione Puglia.

 

P.S.

Il Presidente Vendola e l’On. Adriana Poli Bortone non possono raccontarci ancora la favola di un Sud bistrattato dal governo nordista.

 

Roberto Paolucci

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