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Passa la Pdl sulla riforma elettorale regionale

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Avviati, nonostante le numerose assenze, e conclusi dopo quattro ore i lavori della settima Commissione Consiliare Affari Istituzionali che ha approvato a maggioranza il testo, emendandolo, in ordine alla proposta di legge a firma dei consiglieri Tarquinio, Mele e Orlando.

Col voto favorevole dei consiglieri di centrosinistra (Tedesco, Dipietrangelo, Lomelo, Madaro, Pelillo, Russo) e di due consiglieri della maggioranza (Balducci e Magarelli) e con l’astensione dei consiglieri Valente, Sannicandro e Maffione, la commissione-statuto ha così portato a termine il lavoro avviato sulla legge elettorale.

In aula consiliare, quando sarà convocata l’assemblea, si discuterà così del programma elaborato ed emendato in commissione.

Inoltre la proposta di legge elettorale potrà essere consegnata nei termini previsti, e cioè entro il 10 gennaio prossimo, dalla deroga concessa dal presidente del consiglio Mario De Cristofaro.

“La commissione” – ha riferito il presidente Alberto Tedesco“ha così ottemperato anche all’ennesimo compito di dotare la Puglia della legge elettorale regionale. La commissione ha scelto la strada di confermare buona parte dell’impianto normativo previsto dalla legge n.43 del 95 (la cosiddetta ‘Tatarellum’) con le modifiche imposte dall’approvazione delle nuove norme statutarie. “Inoltre” – ha concluso il presidente – “l’aver lavorato in commissione con alcuni esponenti della maggioranza, dimostra come il centrosinistra non abbia assolutamente voluto fare un blitz”.

Per il vicepresidente del consiglio Carmine Dipietrangelo “è da ritenersi grave la mancanza del centrodestra che ha di fatto portato avanti un ostruzionismo ai lavori della commissione diffidando della volontà e delle capacità degli stessi commissari di predisporre un testo per il consiglio regionale. L’aver licenziato invece un testo sulla base della proposta di legge Tarquinio, Mele e Orlando, conferma la serietà e la disponibilità della commissione a dotare la regione Puglia di una legge elettorale che sarà sottoposta ora al vaglio del consiglio regionale”.

“Mi auguro” – ha conchiuso Dipietrangelo – “che il dibattito in consiglio avvenga attraverso un confronto da concludersi con una legge elettorale che, pur votata alla fine della legislatura, non sia la somma di convenienze individuali o di partito, essendo la materia elettorale questione che non può non basarsi sulla più ampia condivisione delle regole stabilite. E lo sforzo della Commissione è andato e va in questa direzione”.

La proposta di legge licenziata dalla commissione consiliare va rifacendosi, dunque, alla tatarellum per quanto riguarda il listino, la possibilità del  voto disgiunto e lo sbarramento di coalizione al 3%.

Introduce le norme di incompatibilità e di ineleggibilità a consigliere regionale per presidenti e assessori delle Amministrazioni provinciali, per sindaci e assessori delle città disponesti di oltre 15mila abitanti.

Garantisce la presenza delle donne nelle liste elettorali.

E tramite un emendamento a sigla di Pelillo e Dipietrangelo si è stabilito nel 75% la rappresentanza massima che ciascun sesso può vantare, pena la loro inammissibilità.

Per quanto riguarda le norme relative alla presentazione delle liste medesime, alle procedure dei ricorsi e alla presentazione dei candidati presidenti ci si rifà alla vigente legislazione nazionale.

Infine 1 euro e 20 centesimi per ogni voto validamente assegnato spetterà, come rimborso forfettario delle spese per la campagna elettorale, a ciascuna lista che abbia visto eleggere quantomeno un consigliere regionale.

Ai candidati presidenti spetterà invece 0,10 centesimi per ogni voto valido.

 

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