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Vangelo della Domenica: date voi stessi da mangiare

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XVII domenica per Annum – B - “….date voi stessi da mangiare…”

Oggi ascolteremo il racconto della moltiplicazione dei pani. Gesù, il Compassionevole, che si prese cura - come abbiamo ascoltato domenica scorsa – delle folle e perché erano “pecore senza pastore”, nel brano odierno, preso dal Vangelo di Giovanni, ci viene presentato mentre sale sul monte per insegnare, tanti lo seguono e cercano segni. Sono tanti e l’ora è tardi, e così nel suo grande amore si prende cura anche della fame fisica di queste persone. Ai discepoli Gesù, provocandoli, chiede di dare da mangiare a tutte quelle persone. Sbigottiti, riconoscono tutta la loro incapacità e allora Gesù deve intervenire. Egli il buon pastore che conduce il suo gregge a quieti pascoli, fa sedere tutti in quel luogo dove c’era “molta erba”. L’unica cosa che possono offrire sono pochi pani e pochi pesci. Gesù fa mangiare tutti, ma non vuole che niente sia perduto e fa raccogliere tutto. La folla vede in Lui il Messia che può regnare su di loro.

Come non ringraziare il Signore che ancora, prendendosi cura di noi, nella sua compassione continua a nutrire la nostra fame e sete di Lui. Siamo il suo gregge! Ci conduce e ci guida a pascoli erbosi. Ci prepara anche un cibo che va oltre la nostra fame materiale ma che è capace di riempirci di Paradiso. Il suo Corpo e il suo Sangue è nutrimento, oggi, per la nostra vita. Un pane che ci nutre, ma che ci rende anche responsabili e capaci di nutrire la fame degli altri. La Santa Comunione non è solo comunione con Dio ma è anche comunione con i fratelli. Se mangiamo di Lui, dobbiamo poi riconoscerlo presente nei fratelli, che aspettano da noi oltre la giustizia, l’equità della divisione delle risorse, della pace non imposta con la guerra , aspettano anche un sorriso, un saluto, una carezza, un gesto di perdono e di accoglienza, un pensiero e una visita. C’è una umanità vicina e lontana che bussa al nostro cuore e alle nostre coscienze….. Anche a noi oggi Gesù dice “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” e certo non possiamo dire come Filippo “Duecento denari di pane non sono sufficienti…”. È troppo comodo non “sporcarci le mani”; è troppo comodo risolvere il problema ribadendo le difficoltà (quanti convegni, tavoli di concertazione, riunioni, congressi per parlare del problema della povertà presente nel mondo e per poi non decidere mai di ridurre consumi e sprechi); è troppo comodo parlare e non agire!

Signore continua a moltiplicare il pane - materiale e spirituale - ma nello stesso tempo, ti prego, intervieni su di noi, sulla nostra intelligenza, sulla nostra coscienza e “moltiplica” la nostra buona volontà, la nostra capacità di servire e di amare, perché a tutti sia dato ciò che è giusto, e nulla si perda, nulla si sprechi, nulla si getti poichè noi siamo sazi del nostro benessere che ci acceca e non vediamo i bisogni degli altri. Moltiplica la nostra capacità di essere compassionevoli!

Don Luigi Tommasone

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