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GdF foggia: operazione ‘Mercanti nel tempio’. Coinvolti pubblici ufficiali, consulenti e professionisti

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Eseguite 13 misure cautelari personali nei confronti di pubblici ufficiali, consulenti e professionisti per reati contro la pubblica amministrazione, il patrimonio e la fede pubblica.

Nella prima mattinata di oggi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Foggia, all’esito di articolate investigazioni svolte dal settembre 2016 al giugno 2017, coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione alla ordinanza emessa dal G.I.P. del locale Tribunale di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 3 ispettori in servizio presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia [uno dei quali, all’epoca dei fatti, responsabile dell’Area di Vigilanza V Tecnica Ordinaria] e di 2 consulenti del lavoro attivi in questa Provincia, nonché della misura coercitiva personale dell’obbligo di dimora nei confronti di 1 pubblico ufficiale e della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio e di un pubblico servizio, per la durata di sei mesi, nei confronti di ulteriori 7 soggetti tra pubblici ufficiali e medici.

Il provvedimento cautelare scaturisce dagli esiti di complesse e prolungate attività di indagine, tecniche e convenzionali, svolte in sinergia dalla Procura della Repubblica di Foggia e dai dipendenti Nucleo pef e Gruppo di Foggia, nel periodo settembre 2016 – giugno 2017.

In particolare, le indagini hanno posto in evidenza che i 3 ispettori del lavoro, compulsati dai consulenti del lavoro coinvolti nelle indagini, hanno “accomodato” in senso favorevole agli imprenditori ispezionati gli esiti di otto attività ispettive in materia di lavoro condotte dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia tra il 2016 ed il 2017 nei confronti di altrettanti soggetti economici operanti in questa provincia nei settori delle costruzioni, dell’agricoltura e del commercio di alimenti e bevande. Come emerso dalle attività tecniche e dai correlati riscontri documentali, gli ispettori, traendone vantaggi personali od arrecandone indebitamente a terzi, hanno falsificato le risultanze ispettive e violato l’obbligo di comunicare alla Autorità Giudiziaria le notizie di reato accertate, omettendo di irrogare le sanzioni pecuniarie previste od irrogandone di più blande in luogo di quelle effettive.

In relazione al riscontrato “accomodamento” di attività ispettiva eseguita nei confronti di una impresa edile di Serracapriola (FG), è stato altresì accertato che due agenti della Polizia Locale di Torremaggiore hanno annullato la sanzione accessoria della “decurtazione dei punti dalla patente” irrogata nei confronti della figlia di uno degli ispettori posto agli arresti domiciliari e responsabile di una delle attività ispettive “pilotate”, così rendendosi responsabili del reato di abuso di ufficio.

Nel condizionamento delle attività ispettive sono risultati coinvolti anche altri due ispettori in servizio presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Foggia e tre medici del lavoro, questi ultimi in ordine al rilascio di certificazioni sanitarie false, tutti sottoposti alla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o di un pubblico servizio.

I tre ispettori agli arresti domiciliari, infine, attraverso la produzione di documentazione risultata ideologicamente falsa, hanno inoltre indebitamente percepito dall’Amministrazione di appartenenza rimborsi per l’impiego in servizio del proprio mezzo di trasporto.

E’ stato accertato, in particolare, che gli automezzi nella disponibilità degli ispettori, nelle giornate per cui era stata avanzata richiesta di rimborso, erano stati di fatto impiegati da persone diverse in attività di natura privata od avevano [come dimostrato dal dispositivo gps installato sui mezzi] percorso itinerari del tutto incompatibili con quelli inerenti l’attività ispettiva.

Sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari V.S, di anni 62, A. S. di anni 59, F. C. di anni 56, A. T. di anni 55, G.D.L. di anni 46.

Sottoposti, invece, alla misura coercitiva personale dell’obbligo di dimora L.T. di anni 53, alla misura interdittiva della sospensione dall’ esercizio di un pubblico ufficio N.R. di anni 66, M.F. di anni 58, M.C. di anni 40, A.C. di anni 50 e della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio M.D.I. di anni 53, A.M.P.S. di anni 43, V.M. di anni 59.

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