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WWF - Scempio nella Foresta Umbra: per i reati ambientali il parco del Gargano deve costituirsi parte civile

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Come è noto, evidenzia il WWF Foggia, grazie ad un  blitz organizzato dai Carabinieri forestali, con l’intervento dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna” - reparto  dei CC. specializzato nel controllo  di zone impervie  e della criminalità organizzata  (gli unici  cacciatori che piacciono al WWF) - è stato bloccato un gravissimo scempio nel cuore della Foresta Umbra. Si è trattato di un poderoso taglio illegale di querce: purtroppo ne sono state abbattute oltre 400 (molte delle quali secolari). Nel corso dell’operazione è stata scoperta una vera e propria “pista forestale” di 10 km realizzata abbattendo gli alberi dai quali sarebbero stati ricavati 2.800 quintali di legna pregiata.
"Si tratta di un gravissimo danno ecologico al patrimonio boschivo e al paesaggio del Parco Nazionale del Gargano - ha dichiarato Nicolò Carnimeo, Delegato WWF Puglia – come WWF faremo un ‘atto di significazione di parte offesa’ presso il Tribunale per poi costituirci parte civile e chiederemo che tra le imputazioni sia inserito il delitto di 'Disastro ambientale'."
L'atto di significazione sarà affidato all'avv. Angelo Masucci. A proposito di quanto avvenuto,  il comandante dei CC ha parlato di “danno ecologico inestimabile”  e il vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano   di "uno scempio ambientale senza precedenti ai danni del nostro patrimonio boschivo, una bellezza che tutto il mondo ci invidia". I Carabinieri hanno anche specificato che uno dei tre arrestati (ma già scarcerati ) apparterrebbe  ad una nota famiglia  mafiosa locale.

Purtroppo, rileva il WWF Foggia, il grave attacco registrato alla natura del Gargano è l'ultimo di una lunga serie di tagli abusivi che si aggiungono ad altri reati come evidenziato da 12 associazioni ambientaliste nel documento "Una rinnovata visione per il parco nazionale del Gargano".
Il bracconaggio e il taglio abusivo di legna sono reati ambientali gravi e diffusi. Sono molti, ogni anno, gli interventi delle forze dell'ordine per la repressione di questo genere di reati. In questi casi, purtroppo, è impossibile ripristinare lo stato dell'ambiente, in quanto non è possibile sostituire dall'oggi al domani un bosco tagliato o far rivivere un capriolo ucciso.
Fra gli altri reati ambientali sul Gargano vi è l'assalto del cemento e il consumo di suolo che continua pressoché indisturbato. Il fenomeno dell’abusivismo sul Gargano non si è, infatti, mai fermato. Per fermarlo occorrono gli abbattimenti ma per eseguire gli abbattimenti occorre emanare le ordinanze di demolizione.
"È quanto mai urgente - afferma Matteo Orsino, referente per le aree protette del WWF in Puglia - che l'Ente Parco Nazionale del Gargano decida di costituirsi, affianco alle associazioni ambientaliste, parte civile in tutti i procedimenti penali che riguardano reati ambientali perpetrati all'interno dell'area protetta, rendendo maggiormente efficace l'azione di contrasto a questi fenomeni odiosi."

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