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Mostra collettiva per i vincitori del Premio Art-e Edizione 2016. Per Lucera Raffaele BATTISTA

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I vincitori del Premio Art-e Edizione 2016 Angelo GIORDANO – Raffaele BATTISTA – Massimo GIORGI sulla base del sistema premiale del Premio Art-e 2016 esporranno le proprie opere nelle seguenti rassegne collettive:
MARTE - Mediateca Arte Eventi - Cava de' Tirreni (SA) (dal 3 al 18 giugno)
MUEF – ArtGallery -  Roma (dall’ 8 al 15 luglio)
Rocca dei Rettori - Benevento (dall’ 8 al 15 ottobre)
Galleria della Catena - Veroli (FR) (dal 9 al 16 dicembre)

In concomitanza del Premio Art-e 2017

Inaugurerà il prossimo 8 ottobre, a Benevento, presso la Rocca  dei Rettori, la mostra collettiva degli artisti Angelo Giordano, Raffaele Battista e Massimo Giorgi, vincitori dell’Edizione 2016 del Premio Art-e, rispettivamente nelle sezioni “Pittura”, “Fotografia” e “Scultura/Installazione”.

La rassegna è la terza del ciclo itinerante di 4 esposizioni organizzate dall’Associazione culturale Accademia delle Arti di Veroli (FR) – Ente promotore del Premio Art-e – tramite la Galleria d’Arte SEAC di Veroli (FR), allo scopo di promuovere le produzioni degli artisti vincitori dell’edizione 2016 del contest.

Ultima   tappa del ciclo di mostre premiali sarà a Veroli (FR)  (presso le sale espositive del  PREMIO ART-E 2017 dal 9  al 16 dicembre www.premioart-e.it ). Nell’attuale tappa della manifestazione – nella suggestiva cornice longobarda – esporranno le loro opere gli  anche artisti partecipanti all’Edizione 2016 del Premio.  

A latere dell’evento beneventano si terrà un’esposizione dell’artista Luciano Costantini (Direttore dell’Associazione culturale Accademia delle Arti), dal titolo “The red line project”, che nelle intenzioni del poliedrico autore ha lo scopo di unire con un fil rouge le performance degli artisti partecipanti all’edizione 2016 del Premio Art-e.

I critici d’arte Massimo Rossi Ruben e Francesco Giulio Farachi, curatori dell’Edizione 2016 del Premio Art-e, hanno realizzato le seguenti schede critico-informative per ciascuno dei tre vincitori del contest e per Luciano Costantini, protagonista dell’evento collaterale alla mostra:

Angelo Giordano
Vincitore del I Premio Sezione Pittura con l’opera ”Diavolo metropolitano”

Angelo Giordano – artista formatosi attraverso lo studio delle correnti del Secondo Novecento – fa leva, per la creazione delle proprie opere, sulla singolare riconosciuta abilità di creare ambientazioni di espressionismo gotico, che diventano il proprio modus di interpretare il contemporaneo riproducendone il disagio e la decadenza attraverso riferimenti e citazioni di lavori e cronache d’altri giorni. Da questi spunti tematici – che diventano complementi indispensabili per la lettura in filigrana del dramma che sottostà – prende corpo un cartello di personaggi che sono la trascrizione illuminata di quanto accade nella realtà e – per contrappunto – nella forzatura di essa, che ci viene proposta e alterata dal mondo della comunicazione, con tutte le possibili e fatali declinazioni sulla riproducibilità dell’opera d’arte nel XXI secolo.

La ricerca estetica e il discorso cromatico che si situa alla base di una tavolozza di suggestione fauve, dove l’edonismo decorativo e la pastosità del colore creano e scandiscono campiture di arcaica solennità, pongono l’esperienza di questo giovane e poliedrico artista campano tra le testimonianze più significative del panorama artistico del suo tempo.

Raffaele Battista
Vincitore del I Premio Sezione Fotografia con l’opera “Sogno d’inverno”

“Andare oltre la superficie delle cose”: questo è l’assunto per riuscire a comprendere il senso del lavoro di Raffaele Battista, artista-fotografo la cui esperienza si colloca tra le più valide imprese correlate alla disciplina dell’immagine riprodotta in reflex.

Per arrivare allo “scatto perfetto” – quello dell’enfasi cromatica che tipicizza e rende distinguibile il suo più recente ciclo di opere stampate su supporto fine art, interpolando l’incidenza della luce con le numerose altre variabili proprie del mestiere ormai declinato al digitale – Battista pone in essere un collaudato sistema di  trazione a “stratta”, formula ideale di equilibrio e proporzione tra diaframma ed esposimetro, restituendoci un paesaggio “altro”, entità immaginifica che origina dai filtri estetici di un artista che è anche “artigiano”, con quel distillato di colore che è anche evanescenza, in cui tempo primordiale e tempo presente coesistono e a tratti addirittura si confondono. Narrazione e nitore, dunque, ma soprattutto dialogo espressivo, intervengono a caratterizzare l’arte di Battista, che rielabora il fondale a vantaggio di una lettura evocativa dove mai contumace è la lezione di Bernd e Hilla Becher, interpretazione di movimento e indagine, dove implicito è il transfert della propria personalità.

Massimo Giorgi
Vincitore del I Premio Sezione Scultura/Installazione con l’opera “Avvolgenze”

Le opere di Massimo Giorgi trovano un proprio parallelo figurativo nelle tematiche del fulgore futurista, quando i volumi ellittici e le forme aerodinamiche costituivano il modus per interpretare il mito della velocità, dei processi industriali, della “macchina” e dell’entusiasmo sfrenato di quegli anni di scoperte tecnologiche. La materia diviene allora oggetto di esperimento metamorfico, attraverso il quale l’artista si emancipa dal “vecchio” e dalla statica condizione ottocentesca a favore del progresso e delle innovazioni, entità-tramite per il Modernismo nel processo di “ripensamento” della manualità. La perizia tecnica dello scultore si mette dunque al servizio della propria vocazione plastica, facendosi linguaggio materico nella trasformazione dei volumi: in nichel, metallo, ferro e soprattutto in alluminio, ispirandosi alle superfici lucide e riflettenti delle carlinghe aeree che incominciano a solcare i cieli. Nuove forme - sempre più tese ed esasperate - vengono allora progettate come entità surreali, ricche di quel vorticismo che sta alla base del movimento che le ha ispirate, con gli inevitabili accenti chiaroscurali della cultura decadentista. In tal senso, la frammentazione dei volumi di Giorgi ricrea quegli effetti di singolare rilucenza del modellato, a sottolineare una tensione che diventa elemento totemico dalla verticalità sacrale, dove i registri a raso traducono il terrore della caducità della vita.

Luciano Costantini

Evento collaterale “The red line project”

Artista versatile votato alle declinazioni del digitale, Luciano Costantini interpreta i segni del proprio modernismo attraverso la logica deduttiva dei colori primari, riversandone gli esiti nelle geometrie sregolate di tavole e piani dal fortissimo impianto tachista. L'espressione che ne deriva, pur ispirandosi all'omonima corrente, presenta quegli elementi identitari di novità che si situano alla base di una ricerca cromatica di matrice autoriale, che sdoganano la lezione estetica di Costantini-homo faber nel rapporto sinestetico dei simboli, "lingua ufficiale" dell'arte contemporanea.   

Il serial show di Costantini ha avuto inizio a Miami nel 2015, nell'ambito della rassegna internazionale denominata "Miami meets Milano" (curata da Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes ed Elena Gollini) e continua ora con l'esposizione alla Rocca dei Rettori di Benevento per poi proseguire con l’ultima tappa del ciclo espositivo, a Veroli, dal 9 al 16 dicembre, in concomitanza con le giornate dedicate all’edizione 2017 del Premio Art-e.

“The red line project”, dunque, tende quella sottile linea rossa immaginata dalle correnti stilistiche del Secondo Novecento tra gli Stati Uniti e l'Italia; una missione possibile tra culture diverse ma complementari, idealizzando un ponte tra le due coste ma anche un’unità intellettiva e progettuale tra le tematiche sviluppate da artisti che operano a diverse latitudini, interessando i punti identitari del Bel Paese, ricchi di storia e tradizione, con la spinta propulsiva di personalità del mondo dell’Arte legati dal filo rosso della passione.

Inaugurazione ore 17:00 dell’ 8 ottobre 2017
La mostra  resterà aperta fino al prossimo 15 ottobre, dalle  ore  16:30 alle 19:00.
Ingresso gratuito

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