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Il Wwf dopo il sequestro realizzato dai carabinieri. Piana di Calenella: l'ente Parco intervenga con ordine di ripristino

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Baia Calenella - lavori 2015 Baia Calenella - lavori 2016

Dopo il sequestro compiuto dai carabinieri di Vico del Gargano, in collaborazione con il Nucleo Operativo Ecologico di Bari, di un lido e prefabbricati abusivi a Calenella, il WWF Foggia, anche ai fini della definitiva salvaguardia della Baia,invita l'Ente Parco a non limitarsi ad espressioni di soddisfazione ma ad agire concretamente, emanando ed eseguendo l'ordine di ripristino dello stato dei luoghi previsto dall'attuale legge quadro sulle aree protette.

A tal proposito appare utile evidenziare alcuni momenti salienti della vicenda appartenenti a ieri, all'oggi e, si spera, al domani.
A ieri appartiene la tentata realizzazione di un villaggio turistico previsto fin dal 2014 dalla nuova pianificazione urbanistica di Vico del Gargano, da costruire sul lato sinistro della baia, impedendo la visione del mare, 300 posti letto in costruzioni tutte da un piano con un edificio centrale a due piani. Fortunatamente contro questo assurdo progetto vi è stata una mobilitazione di associazioni ambientaliste, cittadini  e mass media. Inoltre anche il Parco Nazionale del Gargano ha espresso, attraverso il suo Comitato Tecnico, parere negativo vincolante sul Piano Urbanistico Generale (PUG) di Vico del Gargano riguardo l'area di Calenella.
Nel Comitato Tecnico era presente l'ing. Matteo Orsino,già presidente regionale ed attuale vice presidente del WWF Foggia. Purtroppo attualmente, evidenzia il WWF, questo fondamentale organismo di controllo non è più operante in quanto scaduto da quasi due anni e non più rinnovato dall'Ente Parco.
A giugno del 2015 il WWF Foggia intervenne in quanto l'allarme sui social network relativo a  lavori effettuati lungo la linea ferroviaria presso la baia di Calenella aveva fatto temere che si trattasse invece di attività collegate ancora alla costruzione del villaggio turistico.
In data 11 giugno 2015, nuove segnalazioni egli articoli del giornalista Giuseppe Ciccomascolo indussero il WWF e il Centro Studi Naturalistici ad inoltrare all'Ente Parco Nazionale del Gargano e al Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato (CFS) una denuncia, corredata da ampia documentazione fotografica,  di esecuzione di lavori di scavo e movimento terra, con impiego di macchine adatte allo scopo, in località Baia di Calenella. A seguito di tale segnalazione l'Ente Parco inoltrava due richieste di sopralluogo al CFS e all'ufficio tecnico del comune di Vico del Gargano del cui esito le associazioni non hanno ricevuto più alcuna notizia.

Proseguiva intanto progressivamente e inesorabilmente l'urbanizzazione della Piana di Calenella, come veniva confermato dalle ulteriori segnalazioni dei cittadini e dai dettagliati dossier sull'argomento del quotidiano l'Attacco, con la realizzazione di un percorso naturalistico-turistico, di un'area per la sosta dei camper, di tubature e bocchettoni per idranti ogni trenta metri, di una strada nel mezzo dell'area e, per ultimo, un lido. Per questo motivo il 23 settembre del 2015 il WWF Foggia, attraverso i mezzi di stampa, rivolgeva nuovamente un appello al Parco del Gargano, chiedendo all’Ente di adempiere pienamente agli scopi istituzionali, assumendo un ruolo più rispondente alle aspettative di un territorio troppo esposto agli appetiti degli imprenditori più spregiudicati. Venne ricordato all'Ente che la Legge quadro 394/91 sulle aree protette stabilisce che il legale rappresentante dell'area protetta in caso di attività non autorizzate dispone l'immediata sospensione dell'attività ed ordina la riduzione in pristino a spese del trasgressore e in caso di inottemperanza provvede all'esecuzione in danno degli obbligati e, qualora risultino impercorribili altre procedure, in base all’articolo 41 del D.P.R. 380/ 2001, può avvalersi per la demolizione delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa.
 A maggio scorso nuove segnalazioni pervenute al WWF, relative all'installazione di strutture prefabbricate, hanno indotto l'associazione ad intervenire nuovamente. Questa volta, considerato che le attività repressive eventualmente eseguite dall'Ente Parco del Gargano e dal comune di Vico del Gargano – al WWF e al CSN comunque sconosciute, eccetto due ordinanze del comune di Vico del Gargano relative ad illeciti amministrativi – non avevano sortito alcun effetto, il 27 giugno scorso il WWF Foggia e il CSN si sono rivolti con un dettagliato esposto direttamente al Procuratore della Repubblica di Foggia, indicando che a Calenella sono state realizzate una serie di infrastrutture, quali strade di accesso, piazzali, aree di sosta per automobili, camper e rulottes, manufatti edilizi di varia natura, lidi balneari, tutti idonei all'urbanizzazione della piana. Ovviamente, evidenzia il WWF, sarà la Magistratura a stabilire se le illiceità che potranno essere identificate a seguito delle indagini (reati edilizi, scarichi illegali di acque reflue, distruzione di habitat, ecc.) appaiono idonei ad ipotizzare anche una lottizzazione abusiva.

Appartiene ovviamente all'oggi il sequestro compiuto dai carabinieri di Vico in collaborazione con i  NOE.
Al domani, evidenzia il WWF, si spera appartenga la Baia di Calenella non più profanata ma  restituita alla naturalità, procedendo, pertanto, al ripristino dei luoghi a spese dei trasgressori. Si tratta dell'ultima grande pianura sulla costa del Gargano che,oltre a far parte del Parco, è caratterizzata da  numerosi vincoli quali Rete Natura 2000, Paesaggistico, Piano Tutela delle Acque, Piano Assetto Idrogeologico (PAI), Vincolo idrogeologico. Relativamente al PAI, l'Associazione del Panda ricorda che tutta la piana è perimetrata come ad alta e media pericolosità idraulica ed è stata interessata dagli eventi alluvionali del settembre 2014. Al domani, prosegue il WWF, appartengono anche Istituzioni ed Enti, che, nel rispetto del proprio ruolo, si spera intervengano realmente e con determinazione per fermare l'assalto al territorio,non limitandosi a commentare con enfasi gli interventi di polizia giudiziaria, facendo così inevitabilmente sorgere il dubbio di volersene attribuire soltanto un inesistente merito. 

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