Francesco Serio: Facebook apre al ‘Non mi piace’

Zuckerberg annuncia: un nuovo tasto, per gli iscritti al suo Facebook, sta per arrivare: il “Non mi piace”, con cui essi avranno la possibilità, già reclamata da tempo, di commentare i cosiddetti post (ovvero gli stati) delle proprie amicizie, diversamente. Lo stesso tiene a precisare che non si tratta di un vero e proprio modo con cui ‘disprezzare’, ma vuole stare a significare letteralmente “Mi dispiace”, nei casi, per esempio, in cui si intenda condividere stati d’animo che hanno a che fare con eventi tristi (lutti o vicissitudini particolari) per cui il “Mi piace” risulta fuori luogo. Non sarà possibile, in ogni caso, lasciare un commento di questo tipo alle foto e alle pagine fan, onde evitare che i fruitori singoli di questo luogo di incontri virtuali ricevano attacchi personali nei confronti della propria persona o dei prodotti che pubblicizzano. Un altro indicatore, quindi, oltre al classico “Mi piace”, che consentirà agli addetti al settore di sapere tutto di noi, come ha dimostrato una ricerca dell’università britannica di Cambridge, secondo cui facendo una indagine sui “like” è possibile risalire al sesso degli utenti, al loro orientamento sessuale, alla loro provenienza ed altri tratti caratteristici che, d’ora in avanti, il “dislike” renderà ancora più chiari.

Che mossa strategica, sicché, da parte del Zuckerberg per continuare a detenere il monopolio di social con maggior numero di iscritti (se ne contano un miliardo e mezzo), che ultimamente vacilla, a scapito di altri concorrenti (Instagram e Twitter). Nonostante non si sappia di preciso quando sarà tempo di cliccare su questo pulsante, già c’è qualcuno che ne reclama di altri, assieme a simboli che esprimano opinioni e sensazioni delle più disparate. La stragrande maggioranza, però, chiede, a gran voce, un tasto che traduca il proprio disinteresse, in tutte le sfaccettature, per prendere le distanze da quegli amici che pubblicano le cose più insensate, o da quelli che inviano richieste di giochi e simili. Insomma, più avanti andremo, sempre più inediti indicatori di gusto avremo e sempre meno “Mi piace” raccoglieremo!