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Al Castello di Sant’Agata di Puglia, anteprima dello spettacolo teatrale 'dei Dauni”'

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Sabato 27 Giugno alle 21.00. Ingresso gratuito
 
Il progetto SAC “Apulia Fluminum” moltiplica le iniziative culturali nei Monti Dauni: dopo la proiezione di “Anime Nere” in programma per Giovedì 25 Giugno a Troia Sabato 27 sarà la volta del teatro con “dei Dauni” regia di Leonardo Maddalena e Michele Sinisi. Appuntamento al Castello Imperiale di Sant’Agata
 
MONTI DAUNI – Tanta arte, tanto cinema, tanto teatro e tanta cultura per valorizzare i Monti Dauni. Il programma SAC “Apulia Fluminum” moltiplica e diversifica le sue attività con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale di questo territorio. E così, mentre proseguono i laboratori di gioco-teatro dedicati ai bambini, le serate dedicate all’enogastronomia, alla storia e all’arte, le proiezioni cinematografiche (la prossima è in programma Giovedì 25 Giugno a Troia, con “Anime Nere” Miglior Film ai David di Donatello alla presenza del protagonista Fabrizio Ferracane), adesso è la volta delle anteprime teatrali.
 
In programma per Sabato 27 Giugno alle 21.00 c’è infatti l’anteprima dello spettacolo teatrale “dei Dauni”, una drammaturgia di gruppo immaginata, scritta e interpretata da un team di attori provenienti da tutta la Puglia che per alcune settimane hanno lavorato al progetto vivendo nei Monti Dauni, nello splendido contenitore dell’Ex Convento di S. Domenico, nell’ambito di una “residenza teatrale” sotto la guida dei registi Michele Sinisi e Leonardo Maddalena. Gli autori-attori sono Carla De Girolamo, Marzia Pellegrino, Eva Rutica, Adriana Velluto, Francesco Del Vecchio e Nazario Vasciarelli. Si sono lasciati ispirare dai luoghi, dai paesaggi, dai racconti e dalle loro vite ed hanno immaginato e prodotto uno spettacolo che prova a raccontare questa terra.
 
Dopo ogni fase contrassegnata da profonde trasformazioni territoriali – affermano gli autori- segue storicamente una fase in cui la società si fa spettatrice: guarda al paesaggio cercando di riparare alle ferite inferte e avvia, attraverso azioni di promozione culturale, un processo di revisione del proprio agire”. Le radici, queste il tema centrale dello spettacolo. “Le radici – continuano - ci sono, ma sono forse rivolte verso l'alto a captare quello che della comunità/mondo si ritiene necessario captare. La capacità di digerire invece le nuove informazioni che il mondo ci suggerisce proviene dal basso, dalla nostra terra, dalla quale, come un fiume carsico che a volte si nasconde, affiora improvvisamente la cultura antica”. “Lo spettacolo – concludono gli autori - non vuole essere esaustivo di tutta la storia e la cultura dei dauni ma restituire piccole fotografie "realistiche", facendo propria la frammentarietà del linguaggio a noi contemporaneo.

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