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In the mood of rain: a Lucera la mostra fotografica di Aneta Kwiatkowska

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Gocce, movimento, impressioni notturne, lunga esposizione. Come la pioggia mescola la realtà quando, dietro la finestra, la osserviamo cadere, così Aneta Kwiatkowska, nella personale In the mood for rain, "sfoca" il mondo trasmettendo la stessa sensazione di malinconia, divenire e ricordare, ricreando l’atmosfera liquida e mutevole e le figure indefinite e frettolose che si proteggono accelerando il passo per non bagnarsi oltre, lo scenario consueto della pioggia scrosciante. Fotografie "scivolose", mosse, ma un mosso che sa di vita, che racconta un’azione, fissando un breve spazio temporale in quella scia che lascia, testimoniando un attimo di vita nel suo accadere. Le foto che compongono la mostra sono state realizzate nel corso di due anni. Con la fotografia Aneta è sempre stata in contatto grazie alla frequentazione di un amico fotografo per il quale è anche stata modella. Non aveva mai pensato però di essere lei l’occhio dietro la macchina, fino a cinque anni fa quando ha cominciato rimanendo poi travolta dalla passione di testimoniare ciò che succede, senza alcun tipo di controllo, sotto il suo sguardo ricettivo in grado di osservare il mondo. All’inizio scattava soprattutto in casa poi ha cominciato ad uscire e la strada è diventato il suo "schermo" preferito, il palco sul quale vede avvicendarsi le scene più svariate, normali, quotidiane e per questo universali.

Nei suoi scatti non sono visibili i volti per cui ogni spettatore può facilmente immedesimarsi nel soggetto ritratto, ognuno, come dice Aneta, "deve vedere quello che vuole, rimanere colpito", come capita a lei: qualcosa attira la sua attenzione, richiama la sua lente, e lei lo "blocca". Non sono, quindi, fotografie "costruite", situazioni create appositamente per esprimere un concetto o dare un messaggio specifico all’osservatore, ma istantanee di flussi umani, storie, pensieri. Sono vite che si muovono, camminano, riflettono, ricordano, infreddolite sotto la pioggia. Pensieri, solitudini, progetti. Ogni uomo o donna nelle foto possiamo essere noi, in quella sera che svogliati andavamo a fare quella commissione proprio con quel brutto tempo, o quella volta che felici andavamo a quell’appuntamento, o ancora quando abbiamo avuto quella notizia che ci ha lasciati un po’ sorpresi e stavamo li a pensarci sotto l’acquazzone. La sua è un’umanità che si muove e vive, riflette impugnando il suo ombrello, unico e fiero scudo contro le "intemperie" della vita.

Berenice Di Matto

Vernissage alle 19 di domenica 29 marzo.

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