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Democratici Autonomi: ARIF, 'Una questione di famiglia? Vogliamo chiarezza!'

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Riceviamo e pubblichiamo

È ormai la politica della trasparenza. Ogni politico, politicante e predicatore strilla per le strade di voler fare chiarezza, di voler dire tutto quello che succede all'interno delle Istituzioni tramite comunicati chiari, dirette streaming e video.
Lo stesso vale per la nostra amata Regione, che però, a nostro occhio, ha decisamente disatteso le aspettative. Scopriamo con sommo dispiacere, attraverso le deliberazioni N. 21 ed 11 dell'agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali, di una possibile manovra della quale i cittadini della Regione Puglia sono stati tenuti all'oscuro, assumendo 150 lavoratori a tempo determinato, con palesi vincoli di parentela tra loro stessi (una famiglia di Pietramontecorvino), o vincoli di parentela con impiegati presso l'ARIF stessa, in alcuni casi addirittura, quest'ultimi, a tempo indeterminato.

Il tutto naturalmente senza una graduatoria, senza alcun bando in precedenza, senza alcuna valutazione, quindi, del titolo di studio e dell'abilità nel ruolo ad essi designati, senza meriti e senza alcun criterio. Ci sentiamo di condividere fortemente la domanda del Gruppo del NCD in consiglio regionale: ma cos'è diventato l'ARIF? Un organo al quale il rispetto della legge non importa? Un organo al quale non importa fare chiarezza sui metodi di assunzione, specialmente in un periodo in cui la crisi spinge padri di famiglia disperati ad atti altrettanto disperati? Ma soprattutto, essendo ormai passato del tempo dalla sollecitazione di alcune forze politiche presenti anche in consiglio regionale, qual è stata la posizione assunta dalla Procura? Ad oggi ci risulta che non ci sia stata alcuna reazione e la cosa ci pare ancora più strana. In un mondo, quello del lavoro, in cui alcuni lavoratori non riescono a presentare neppure domanda di disoccupazione a seguito del raggiungimento dei 51 giorni lavorativi, è davvero il caso di assumere senza fare chiarezza in merito?
Soprattutto, verrebbe da pensare che queste assunzioni “ad personam” siano cambiali elettorali, dopo il periodo di elezioni appena passato.

Speriamo che gli organi preposti a fare chiarezza lo facciano in maniera veloce ed asaustiva, soprattutto accertando le modalità di assunzione di 150 posti che, sebbene siano a tempo determinato, possono comunque fare la differenza nella basilare vivibilità di una famiglia media.

Il coordinamento dei Democratici Autonomi

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