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Il nostro è un gioiellino non un Tribunalino!

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A pensarci bene la partita sulla tenuta o meno del tribunale di Lucera  si è giocata soprattutto sulle cifre. Già in partenza questo discorso è paradossale, perché il servizio/ giustizia - perché tale è - non dovrebbe misurarsi col misurino delle cifre in considerazione della sua grande valenza sociale. Lasciamo stare. Andiamo nello specifico del tema. E’ stato detto che bisogna sopprimere i tribunali per ragioni di costi, nel senso che lo Stato non può consentirsi  di tenere in vita quelli che in qualche maniera fanno da doppioni o possono essere inglobati in  quelli più vicini o cose del genere.  Cioè, l’Amministrazione centrale risparmierebbe con questa nuova geografia giudiziaria, che ha determinato più proteste che altro in tutta Italia. Torniamo a noi. Nessuno ha dimostrato come si può risparmiare eliminando il tribunale di Lucera. Si fanno affermazioni generiche, ma cifre niente. Anzi, in tanti si sono affrettati a dire che i costi aumenterebbero nel momento in cui ci sarà la grande marcia sul capoluogo, con al seguito  le damigelle delle sedi distaccate. Il tribunale di Foggia sarà sommerso sotto tutti i punti di vista, al punto che, non solo ci sarà un ulteriore intasamento dei processi, ma anche una forte lievitazione della spesa. Quindi, niente dimostrazione degli eventuali costi che si andrebbero a ridurre. Solo chiacchiere. Altra cifre riguardano il rendimento degli organici del circondario giudiziario lucerino, che manderebbe in porto pochi processi, quasi per affermare che il personale è in ferie tutto l’anno. La risposta dei comitati pro tribunale è diversa e porta a difesa le stesse cifre di provenienza ministeriale. All’interno di questo discorso si scolorisce anche il discorso della presenza della criminalità, mafiosa e non, e  in qualche maniera si fa capire che non esiste o, se esiste, può essere combattuta anche dal vicino tribunale del capoluogo.  Discorso questo che ha fatto ‘arrabbiare’, indispettire il capo della Procura della Repubblica di Lucera, dottor Domenico Seccia,  il quale  è tornato sulla pericolosità di questa presenza criminale, che esiste e come, sino ad introdursi nei gangli più remoti del nostro territorio, che proprio il tribunale di Lucera presiede con grande autorevolezza. Seccia, oltre ad essere magistrato, è un esperto di mafia, non solo perché si é occupato di diversi processi del genere, ma anche per aver approfondito l’argomento con studi, che addirittura hanno consentito di vedere alla luce un libro ad hoc molto documentato. Il  dottor Seccia non è lucerino, per cui non può essere tacciato di campanilismo. Se la Procura andrà via egli continuerà a fare altrove quello che fa a Lucera, per cui non ha interessi personali da difendere. Certo, gli mancheranno sotto il profilo umano i collaboratori e quanti con lui collaborano, ma  nulla di più. Sin qui le cifre. Si è parlato tante volte di un tribunalino. Non sappiamo se il riferimento sia alla dimensione o ad altro. La verità che quello lucerino è davvero un gioiellino in tutti i sensi, come tanti riconoscono, anche in questa vicenda di lotta.  Si può dire che quello lucerino rappresenta davvero una famiglia, dove tutti lavorano con spirito di corpo, con senso di responsabilità e forte determinazione. Per tutti è una loro creatura e come tale va curata al massimo nell’interesse delle popolazioni. Nelle sue aule hanno lavorato giudici e avvocati di alto profilo professionale e si sono avvicendati operatori di giustizia di livello nazionale, tra cui Ministri. Eliminarlo significa davvero far morire una entità modello, che, invece, andrebbe potenziata, portata a modello. Ma, in Italia ormai siamo portati a smontare tutto il positivo all’insegna di improbabili innovazioni, che, poi, regolarmente si rivelano un flop. Ancora una volta ricordiamo la ferrovia. Era considerata un ramo secco, superata, inutile, salvo poi ripristinarla, riscoprirla, rivalutarla dopo 43 anni (!!!) con più costi, più personale, più tutto.  Siamo in Italia. Abbiamo a che fare con le Severino di turno. Allora la Severino si chiama a Oscar Luigi Scalfaro, al tempo Ministro dei Trasporti!

Antonio Di Muro

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