Tribunale: sincadati un po’ troppo silenti
Adesso si mettono di mezzo anche quei fighetti di
sindaci del circondario giudiziario a dare lezioni circa le modalità di
convocazione. Secondo questi signori la convocazione non andava fatta
dal Comitato per la Difesa Legalità, ma dalle espressioni istituzionali,
che, però, non vengono indicate. Una maniera per disimpegnarsi
nell’anonimato rispetto alla questione fondamentale di difendere il
Tribunale e gli interessi dei loro cittadini. Quando si dice che
riusciamo a farci male da soli! Ammesso che sia così, non era il caso di
fare fronte unico e di spostare a posteriori le questioni procedurali?
Dicono che devono rispondere solo ai loro elettori. Sconvolgente! Ma, i
loro concittadini cosa chiedono? Non chiedono forse il mantenimento del
presidio giudiziario lucerino? Ci vuole tanto per comprenderlo? E’ un
copione che si è già visto dalle nostre parti, un copione che anziché
vederci compatti, determinati, procedere a testa bassa, spesso
costituisce l’occasione per alzare barricate solo per alimentare la
lotta tra poveri. E, naturalmente, da questo schema si esce a mani
vuote, soprattutto con i centri dei Monti Dauni ignorati dalla politica
importante perché giudicati includenti e inoperosi. Anche nell’ambito
sindacale non sono mancate polemiche. La verità che nella circostanza i
sindacati non sono stati presenti come sarebbe stato logico
aspettarsi. La partecipazione alla lotta, per usare il loro linguaggio, è
stata tiepida e all’inizio quasi inesistente. Nel finale le cose sono
migliorate, perché tutti o quasi hanno compreso che il rischio era
davvero serio e che la sparizione del tribunale avrebbe comportato anche
oneri sociali rilevanti, rispetto ai quali un sindacato non può far
finta di nulla. Questo è tutto vero, se alcuni delle rappresentante
locali hanno addirittura minacciato di dimettersi dinanzi all’assenza
dei loro organismi di alto livello. Insomma, dai sindacati ci si
aspettava davvero una forte mobilitazione, una di quelle che essi sono
in grado di esprimere nelle occasioni importanti. Anche con l’ospedale
le cose non sono andate diversamente, posto che non si è avuto una
reazione proporzionata alla gravità della situazione. Certo, ci sono
stati ordini del giorno, dichiarazioni sciolte dei singoli
rappresentanti e qualche arrabbiatura, ma il tutto in un quadro (per
noi) disarticolato e, comunque, tardivo. Tutto ciò fa a pugni con la
presa di posizione dei sindacati quando lamentano il grado di
disoccupazione a Lucera e indirizzano tanti messaggi per evitare che si
arrivi ad un vero dissanguamento sociale. Non v’è dubbio che la perdita
(o ridimensionamento) dell’ospedale e del Tribunale porta direttamente
ad un ulteriore appiattimento della situazione economica, motivo per il
quale, prima di chiedere nuovi interventi, sarebbe stato il caso di
mettersi a difesa di ciò che si ha. Naturalmente non vogliamo accedere
fuochi di polemiche, per di più inutili. Vogliamo solo dire, in sintesi,
che nelle situazioni di emergenza occorre che tutte le forze
disponibili facciano muro contro i tentativi di sottrazione del nostro
patrimonio. Stare a discutere su chi deve convocare, su chi deve
scendere per primo in pista e via di seguito è semplicemente stupido,
oltre che inutile e dannoso. Queste cose vanno dette, visto che c’è
ancora qualche spiraglio per fare quei salvataggi verso i quali
l’opinione pubblica è chiaramente schierata, impipandosi delle
dichiarazioni di occasione e strumentali dei loro rappresentanti
istituzionali. I quali, se non sono d’accordo, almeno farebbero meglio a
stare zitti!
a.d.m.