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Avvocato Preziuso: “Faremo sentire la nostra voce di elettori!”

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Dall'avvocato Raffaele Preziuso, fondatore e presidente del Comitato per la difesa della legalità in Capitanata abbiamo ricevuto e pubblichiamo la lettera aperta di sotto riprodotta:

"Finora ho parlato a gran voce dai microfoni nelle nostre riunioni; ho operato; mi son dato da fare a spronare tutti coloro che hanno aderito e collaborato fin qui con il Comitato, nato spontaneamente fra cittadini e nell’interesse dei soli cittadini, sia pure all’esito di alcune riunioni di avvocati, allargate agli interessati operatori della giustizia.
Avevo evitato di scrivere perché lo hanno fatto con tanta tranquillità ed encomiabile capacità, tanti colleghi, amici, esperti dell’arte mediatica.
Ora, quasi a bocce ferme in attesa del fischio arbitrale, sento la necessità di comunicare ai miei concittadini, in primis, a quelli delle comunità garganiche e non, interessate alla questione di cui ci stiamo occupando, e poi a tutti i lettori della stampa locale e dei media telematici, i sentimenti che vibrano nel mio animo e le idee che passano nella mia mente in queste ore.
Innanzitutto ho avuto e provo un senso di rabbia atroce, che scaturisce dalla considerazione che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Peggio poi se c’è qualcuno che tappa le orecchie, gli occhi e la bocca a coloro cui da tempo ci stiamo rivolgendo in tutti i modi!
Come cittadino democratico avverto tutta l’amarezza di chi pensa di vivere in un paese in cui le idee circolano, sono rispettate, vengono prese nella dovuta considerazione e poi si accorge che non è vero!
Come cittadino nato, cresciuto, allevato, maturato, vissuto in regime democratico, mi sono abituato a credere che la voce dei cittadini, cioè di coloro che davvero dovrebbero governare il proprio paese (cioè autogovernarsi), attraverso i propri rappresentanti, venga e debba essere posta in giusto rilievo e risalto, prima di qualsiasi altra.
Se poi questa voce è di una comunità, di un gruppo costituzionalmente previsto, di una collettività radicata in un territorio, allora essa è e deve essere prevalente su qualunque altra, seppure autorevole, fosse anche quella di un parlamentare (che ha il compito di legiferare), di un ministro (che deve porre in esecuzione una legge), di un magistrato (che deve far rispettare una legge), dello stesso Presidente della Repubblica, che rappresenta – guarda caso – nei confronti di tutti, proprio quel gruppo quella comunità quella collettività!
Ed ecco quindi giustificata la mia rabbia quando ho verificato che chi è deputato a rappresentare negli opportuni consessi quella comunità, non solo non l’ascolta, ma non intende ascoltarla. Il che è peggio!
Abbiamo verificato in questi giorni come sono rimasti inascoltati gli appelli dei nostri Sindaci, dei nostri organi istituzionali, di noi semplici cittadini!
I Sindaci non hanno ricevuto neanche un segno di riscontro alla loro richiesta – legittima e di rilevante importanza – di essere ascoltati da un ministro cui pur si erano rivolti, per il tramite istituzionalmente corretto del Prefetto. Ossia del rappresentante diretto del ministro sul territorio.
E’ inaudito! Neanche un minimo riscontro. Una nota con un “mi spiace, non ho il tempo, l’opportunità, …” ossia un gesto di considerazione!
Mi spiace dirlo, cari Sindaci di Lucera, del Gargano, dei Monti Dauni, del Circondario dell’ancora vivo Tribunale di Lucera: questo governo, questo ministro non vi calcola proprio! Ma chi siete voi? Chi rappresentate voi?
La non curanza, mi spiace dirlo, è il peggior disprezzo!
Ecco perché sono indignato, arrabbiato! Chi non ascolta e non vuole ascoltare Voi – dando almeno un sia pur deprecabile “non posso” o “non è possibile” – non ascolta e non vuol dar retta a tutti ed a ciascuno dei cittadini che Voi rappresentate!
Mi sembra di leggere pagine scritte ottant’anni fa e passa!.... Purtroppo.
Non parliamo poi di quando Voi e tutti noi assieme ci siamo rivolti al nostro Presidente della Repubblica, dal quale ci aspettavamo almeno un cenno del suo segretario a dirci: “… non c’è tempo per ora…, poi vedremo…, il Presidente è attento…, etc.”!
Invece: il nulla! Il “non cale”!
Non so a Voi che impressione fa tutto ciò. A me, ripeto fa rabbia e provoca sconcerto!
Ed anche i nostri (si fa per dire, perché in verità noi Lucerini non li abbiamo) parlamentari: nessuno che sia riuscito in questi caldi giorni di agosto (non solo per gli anticicloni, ma per il fermento legislativo di questo governo) a creare per noi un contatto con uno (dico uno almeno) dei capigruppo al Senato o alla Camera, nonostante il gran da fare che si è dato il nostro Sindaco! Tutti in ferie? Nessuno raggiungibile, benché la zattera affondi?....
Ecco come stiamo vivendo questi giorni noi del Comitato e noi liberi cittadini: ARRABBIATI!
E sulle tasse, nessuno ci ascolta, ma si ascoltano banche e finanzieri; e sulla sanità, nessuno provvede, ma gruppi interessati mettono su tutte le alchimie possibili per azzerare a Lucera i posti-letto e creare invece altrove nuovi ospedali; e sulla benzina, che siamo costretti a comprare ogni mattina, non possiamo dire nulla; e sull’università neanche e chi potrebbe non ci prende neppure in considerazione, benché offriamo locali, impegno, organizzazione e quant’altro; e poi…, poi…, poi… la lista non finirebbe mai!
Che fare, dunque? Scoraggiarsi? Abbandonare? Gettare la spugna? GIAMMAI!
Nella riunione di stamattina è venuta fuori chiara e lampante la volontà di non darsi per vinti; di non abbandonare la nostra signorile, democratica, legittima e vera protesta.
Occorre che facciamo sentire la nostra voce partendo dalle storiche aule del Tribunale (che già negli anni venti del secolo scorso udirono voci analoghe), passando dalle piazze (ancora una volta come nel recentissimo ed ormai più che storico 16 agosto lucerino), per arrivare fino alle stanze dei Ministri, alle aule del Parlamento, allo studio del Presidente, i quali devono smetterla di gestire così malamente il potere che NOI abbiamo loro conferito.
Al momento opportuno, poi, faremo sentire la nostra voce di elettori! Perché fino a quando in Italia avremo la democrazia, il popolo governa sovrano! e NOI dovremo legiferare, porre in esecuzione le leggi, amministrare la giustizia, attraverso i nostri rappresentanti, solo da NOI deputati a tanto.
Se ciò ci sarà ancora negato, vuol dire che stiamo perdendo il senso ed il ruolo della democrazia. Ed allora ritorneremo a farci regimentare, a far dettare le regola dal più forte, anche dalla mafia (quella ancora più innominata), che, come si dice, felicemente ringrazierà!"
 
Raffaele Preziuso

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