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A Lucera disoccupazione galoppante: tutti i dati

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L’ultimo tavolo di confronto in piazza Duomo organizzato dal sindacato lucerino Le percentuali su disoccupazione e occupazione ricavate dalla USB

Numeri a dir poco impressionanti quelli relativi alla disoccupazione che attanaglia Lucera.
Li ha tirati fuori, con dovizia di particolari, l’Unione Sindacale di Base, in seguito alla eco prodotta dalla discussione, innescata dalla riforma del lavoro su scala nazionale.
Al 20 settembre 2011, la forza-lavoro lucerina era pari a 13.248 unità, con 7.350 disoccupati nei vari settori e 5.898 occupati.

Il tasso, connettibile alla occupazione totale per l’anno scorso è risultato del 39,9% in Italia, del 30,4 al Sud, quindi, del 30,1 in Puglia e del 28,7 a Lucera che, dunque, si colloca anche sotto la media regionale. Avviene lo stesso sul versante occupazionale riservato agli uomini, che nella nostra città è del 44,3 per cento contro il 44,9 della Puglia e il 50,8 del Belpaese.

Ben diverso il saldo in rosa tra occupate e disoccupate: le donne con un posto di lavoro, nella nostra realtà, sono appena il 15,1% contro il 19,9% riscontrato, in media, nel resto della dimensione regionale.

Preoccupa, ancor di più, lo spacchettamento di dati, numeri, cifre e percentuali che, pur nella loro aridità, fotografano uno situazione storica da corto circuito rispetto al mercato del lavoro locale.
Segmentando i risultati si vede come, nel contesto lucerino, l’occupazione tra i 15 e i 24 anni d’età si attesti su un misero 7,9 per cento, salendo al 41,1 nella fascia tra i 25 e i 34 anni , passando al 49,2 tra i 35 e i 44 anni fino alla punta massima del 54,7 nel ‘range’ anagrafico compreso tra i 45 e i 54 anni, in questo solo ed unico caso quella lucerina è al di sopra delle medie di Puglia e del Meridione. Un magro momento consolatorio se si pensa che un anno fa erano 4.000 le persone inoccupate con meno di 35 anni, 500 i cassintegrati, 250 i giovani che mediamente, ogni dodici mesi, si lasciano dietro la terra d’origine per cercare fortuna altrove.

Non sembra andar meglio nel comparto commerciale, al pari dell’industria e dell’artigianato, in affanno anche per via della crisi globale. Una boccata d’ossigeno, quantomeno per l’edilizia, potrebbe venire dal via ai cantieri per iContratti di Quartiere II’, dopo la chance persa con il Piano Casa e con i primi interventi partiti da un paio di settimane a questa parte.

Si attende ancora di conoscere, dal Sindaco Pasquale Dotoli, l’esito dell’incontro-confronto di ieri, con l’Assessore regionale all’Urbanistica Angela Barbanente, sull’eventuale delocalizzazione dei lotti costruttivi in altro punto della ‘167’, diverso da quello visibile tra viale Michelangelo e viale Canova.

Costantino Montuori

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