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Storia di Lucera - II Millennio: lo splendore di Roma

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Continuiamo il viaggio nella storia di Lucera e delle sue origini ad opera di Nando Carrescia.
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Il II Millennio e lo splendore di Roma. Dopo l’età dell’oro, gli dei vollero dare a Lucera altri mille anni di storia fra inizio e fine di nuove civiltà.
Il tempo di Roma, alleata e padrona, condanna, da un lato, alla dispersione della memoria, la lingua osco-dauna-sannita, ma, dall’altro, costruisce nuovi templi, ville superbe, teatri, anfiteatri, terme ed altri edifici monumentali con marmi sontuosi, mosaici, conia nuova moneta, amalgama ed allinea tanti popoli, religioni, culture in un unico destino imperiale di pace e di guerra.
Sotto il segno dell’aquila imperiale, Lucera si estese occupando i tre colli raggiungendo il colle del sole a sud, nel grande perimetro delle antiche mura fino alle porte vecchie.
Fedelissima a Roma, specie al tempo delle guerre sannitiche, Luceria diventa "colonia juris latini" nel 314 a.C. e, per la sua grande lealtà, fu sempre tenuta in grande considerazione dai consoli e dal senato (Lucerinis bonis et fidelibus sociis - Livio: IX, X) ricevendone ampia autonomia e indipendenza d’azione: diritto di conio, proprie leggi, proprio fisco, propri magistrati. Nel 90 a.C., in rispetto della "lex iulia de civitate ", Roma concede alla sempre fedele Lucera la propria cittadinanza, iscrivendola alla nobile tribù Claudia. Durante la guerra civile, prima che Cesare presidiasse la città con una propria guarnigione, Lucera fu quartier generale delle truppe di Pompeo. Nel periodo imperiale, testimonianze dello splendore della città furono l’erezione di numerosi templi (tra cui quelli di Cerere, Diana, Minerva e Apollo), del foro, delle terme, dell’anfiteatro, tutti monumenti, tranne questi ultimi due, andati miseramente distrutti o inglobati in edifici più moderni. In epoca tardo imperiale, Lucera registra la fondazione di una delle prime comunità cristiane: prima dell’anno 60, l’apostolo Pietro, di passaggio per la città romana, battezzando nelle acque del fiume Vulgano, pose a capo della nascente diocesi il vescovo San Basso, martire cristiano sotto l’imperatore Traiano (a. 112). Questi ebbe come successori San Pardo (251-264),il beato Giovanni (302-328), San Marco (328-350), S. Giovanni II (a. 350 e ss.) e S.Marco II (a. 743 e ss.), i quali brillarono per capacità e doti religiose.
Nell’alto medioevo, per la sua posizione mediana tra oriente e occidente, tra Roma e Bisanzio, Lucera fu continuamente contesa tra longobardi e bizantini. Sotto Costantino il Grande divenne capoluogo della provincia dell’Apulia, vasto territorio esteso dagli Abruzzi alla penisola salentina e residenza di un Correttore. Verso il 575, passata sotto il dominio dei longobardi, Lucera dipese dai duchi di Benevento che la elevarono a sede del Castaldato, Conquistata dall’imperatore d’oriente Costante II nel 663, dopo essere stata saccheggiata e distrutta sotto i bizantini, Lucera risorse divenendo sede del "Catapano", e, per questo, capoluogo della Capiitanata. Riedificata dal duca Romualdo nel 712 e passata nuovamente ai longobardi dopo lungo assedio, nell’802, la città si arrese al franco Pipino, figlio di Carlo Magno e re d’Italia ma, nello stesso anno, fu riacquisita da Grimoaldo, duca di Benevento, assolvendo, fino al mille, la funzione di sentinella longobarda contro l’avanzata dei bizantini. Caduta di nuovo sotto il dominio di Bisanzio, Lucera fu govemata da quattro Castaldi e durante la successiva dominazione normanna, a partire dall’XI secolo, la città diede un notevole contributo a tutte le crociate e si arricchì notevolmente.

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