POLITICA Regione         Pubblicata il

Puglia, Consiglio regionale a 70 o 78? Si discute ancora

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Andrebbe ricercato col classico lanternino quel lettore che abbia chiara la questione della rappresentanza dei consiglieri regionali nel massimo consesso pugliese: 70 o 78? Per il momento si sono insediati settanta, in attesa di conoscere l’esito dei ricorsi e a seguito del prevalere della posizione di coloro che hanno fatto rispettare il contenuto statutario rispetto a quello della stessa legge regionale. Grandi esperti sul campo e in dottrina si sono e continuano a pronunciarsi sulla materia, ma solo talmente spaccati e divergenti tra di loro che non fanno altro che accrescere la confusione. Certo, non fa testo la posizione degli otto esclusi, dato che sono interessati alla interpretazione pro legge e, perciò, parte in causa. Così come viene prospettata all’esterno, la questione appare incongruente rispetto alla decisione sinora adottata. Infatti, le nozioni elementari di diritto ci dicono che tutti gli atti non possono che far riferimento alla legge e mai devono porsi in contrasto o in contrapposizione. Insomma lo statuto non può che essere un atto  autonomo nella sua articolazione, altrimenti corre il rischio della nullità. In questo caso, sembrerebbe il contrario.
Anzi, lo statuto regionale, in quanto difforme rispetto alla legge di riferimento, non sarebbe proprio  dovuto giungere al traguardo dell’approvazione e, comunque, e già prima qualcuno avrebbe dovuto contestarlo, in tempi non sospetti.  Ciò non è avvenuto, per cui oggi si avvertono le incongruenze. Sì, perché lo statuto è quello contestato, ma neppure la legge regionale brilla per chiarezza, motivo per il quale si presta ad interpretazioni non proprio lineari e convincenti.
Ci sarebbe poi da spiegare perché a 70 non si può governare e a 78 si!  Come se 70 consiglieri regionali non fossero già sufficienti a governarci, insieme all’immensa articolazione della tecnostruttura regionale, elefantiaca e voluta da tutti. Tutto questo mentre i politici dichiarano in tutte le circostanze di voler abbassare il tetto della rappresentanza regionale, salvo poi a fare il contrario quando vengono esclusi, sia pure con una  legge contestata.  Forse questa era l’occasione per dare un segnale vero e forte di voler alleggerire  veramente il corposo  Consiglio Regionale!

Antonio Di Muro

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